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Yoga sulle Dolomiti Maria Paula Medina

Yoga sulle Dolomiti: il respiro della montagna

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In questo articolo desidero parlarvi della pratica dello yoga sulle dolomiti, in open air. Lo yoga è un stato che non può essere altro che vissuto. E’ una condizione dell’Essere che non si può trascrivere sulla pagina o trasmettere a parole. L’unica strada è l’esperienza, la pratica, la presenza vicino a chi può trasmetterci questo insegnamento. 

Lo yoga non è un metodo ma una ricerca. Eseguito all’aperto, a contatto col soffio del vento, il silenzio della montagna, l’effervescenza dell’aria pulita dei prati, il suono delle onde o il nostro corpo a contatto con la delicata sabbia del mare ci fa riscoprire ciò che già sappiamo esistere ma ad un livello profondo. 

La natura è pura energia vitale e tramite lo Yoga che propongo ci invita a tornare al nostro ritmo naturale, allo stato più essenziale della nostra esistenza.

 

 

La montagna rinvigorisce il Prana, l’energia vitale.

 

Gli Antichi Yiogi (praticanti Yoga) dicono che la vita si caratterizza per la sua capacità di attirare il prana, di accumularlo e trasformarlo.
L’energia vitale, o prana, che troviamo in natura è un’energia pulita che ci aiuta a rinnovare le cellule del corpo e calmare la mente. Amiamo sentire il calore del sole sulla pelle, respirare l’aria di montagna, ascoltare il suono che genera il movimento dell’acqua di un fiume, sentire il profumo di un fiore proprio perché questo ci carica energeticamente donandoci uno stato di benessere.
Inoltre la natura ci permette di sperimentare la connessione con l’universo, con il tutto, e così percepire la comunione del nostro corpo, dello spirito e della mente con l’ambiente.

Facciamo parte di un grande sistema che ha bisogno di noi per essere in equilibro.

Stando all’aperto la via del Hatha Yoga (via del corpo) diventa più sensibile, in questo modo diveniamo consapevoli delle asana (posture), della regolazione del corpo e del suo equilibrio. A questo punto, ascoltare il nostro respiro cercando l’integrazione tra mente e ritmo del corpo, genererà uno stato di meditazione spontaneo capace di donarci uno stato di consapevolezza nuovo, quello che consente di accedere alla capacità d’Essere. 

 

La montagna vivente: yoga sulle Dolomiti.

 

Riconoscere la naturalità della montagna significa parlare di “montagna vivente” e “delle sue delicate e stupefacenti meraviglie“. Significa conoscere l’ambiente nel quale ci muoviamo e le sue molteplici, spesso minuscole, interazioni. Significa parlare di “interiorizzazione di valori di bellezza e di spiritualità“. Amare la montagna, davvero, significa conoscere e saper riconoscere i “padroni autentici” delle terre alte e non considerarsi il soggetto esclusivo quanto parte, infinitesimale, della montagna vivente.  Significa smettere di volerla conquistare per farsi conquistare da essa. Significa non parlare di “mie montagne” ma di “nostre esperienze”.

 

Non esistono proprie montagne, si sa, esistono però proprie esperienze. 

Sulle montagne possono salirci molti altri, 

ma nessuno potrà mai invadere le esperienze che sono e rimangono nostre.

Walter Bonatti

 

Se impareremo non solo a conoscere ed amare ma prima di tutto a capire, svilupperemo quell’intelligenza naturalistica, a volte innata, che ci consente di entrare in connessione profonda con l’ambiente che ci circonda. E nel contatto profondo con la montagna, non potremmo fare altro che sentirci come viandanti di passaggio, ospiti di questa grande e meravigliosa bellezza.

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