Perchè dovrei praticare yoga?

Perche praticare yoga

Perché dovrei praticare yoga? Non perché ti renderà felice e calmo! O meglio … questa non sarebbe la mia prima risposta …

All’inizio del mio percorso con lo yoga ho misurato centimetro dopo centimetro la distanza tra dov’ero e dove volevo essere, mettendomi alla prova con me stessa … ammetto non sempre passando per l’apprezzamento. Ora mi sento di usare quel metro in maniera meno precisa, lasciando le sbavature, i movimenti imprecisi … osservo, ascolto…con una voce che sussurra “Riesci a sentire senza lottare?

 

Quindi perché dovrei praticare yoga?
  • Perché ti riporta ad ascoltarti e a riconnetterti con quella tua parte bellissima, ma anche con quella che vuoi evitare.
  • Perché è una pratica (non uno sport) che ti da immensi (e inaspettati) benefici fisici: flessibilità, forza ben calibrata, mobilità e fluidità nelle articolazioni.
  • Perché calma e allena la mente… ti aiuta a concentrarti e a focalizzarti.
  • Perché ti connette con la tua energia e le permette di fluire.
  • Perché è pura vita e ispirazione.
  • Perché è esplorazione.
  • Perché è un percorso durante il quale ti riscopri e sei sempre e solo tu a scegliere dove arrivare.
  • Perché affonda le radici in una cultura millenaria, affascinante e saggia.

Se non pratichi yoga, semplicemente non sai quanto bene il tuo corpo possa stare! Aperto, forte, libero da tensioni fisiche e mentali. Connesso. Dopo una buona pratica esci leggero e con una luce diversa! Le tua vibrazioni si alzano e la mente si acquieta!

Quindi, se non lo hai ancora fatto, provaci, inizia, perditi … il coraggio è anche questo…iniziare un percorso senza avere sicurezze di successo. Il coraggio è voler vedere anche quella parte di noi un po’ più scomoda! Se vuoi iniziare il tuo percorso nello yoga datti tempo, dai continuità alla pratica, chiedi tutto quello che ti serve per proseguire.

Un buon insegnante sa quando guidare, ma anche quando fare un passo indietro.

Se vorrai affidarti a me, sarò felice di guidarti nella pratica.

Attaccamento: un atteggiamento mentale

Attaccamento atteggiamento mentale

Nello yoga si sente spesso parlare di quanto sia tossico e limitante “l’attaccamento”. E al sentire questa parola si pensa subito ad un attaccamento materiale, ad oggetti, vestiti, ricchezze. Ma l’attaccamento credo inizi molto prima.

Mi piace sempre fare degli esempi su di me e sulla mia esperienza perché nel momento in cui ne parlo, riesco a vedere tutte le dinamiche condizionanti che ancora mi governano molto più chiaramente: l’attaccamento inizia (secondo me) da un atteggiamento mentale ed emotivo.

Nel mio caso, per anni sono stata prigioniera del mio attaccamento nei confronti del passato: di emozioni provate, di persone conosciute, di esperienze vissute. Per anni sono stata dipendente da un forte attaccamento emotivo a TUTTO. Ogni cosa, situazione, persona veniva ricoperta da uno spesso strato di emotività che mi generava un attaccamento quasi indissolubile.

Credo che l’attaccamento sia questo, un atteggiamento mentale. Non tanto un possedimento materiale. L’attaccamento alle ricchezze materiali credo sia poi una sua conseguenza. Da qui però ne deriva che il vero abbandono non sia solo la rinuncia alle comodità del mondo manifesto, ma sia prima e soprattutto la rinuncia ad usufruirne in maniera egoistica. E questo vale per l’attaccamento a persone, situazioni, oggetti o anche alla pratica fisica dello yoga!

Per un sacco di tempo ho nutrito un attaccamento egoistico nei confronti di alcune posizioni che non riuscivo a fare. E più forte diventava l’attaccamento del raggiungere quella posizione, più “regredivo” nella pratica. Ma nel momento in cui ho abbandonato questo attaccamento puramente figlio del mio ego, il mio corpo è entrato senza sforzo nella posizione.

Una domanda che mi ha aiutata a superarlo è stata: qual è la motivazione per la quale voglio riuscire a fare questa posizione?

Se vorrai, ti aiuterò a individuare i tuoi perché,  e a renderli concreti nella pratica dello yoga.

 

 

Dolore e crescita personale

Dolore e Crescita Personale

Il dolore molte volte arriva per spingerci verso la nostra crescita personale. A volte riapro la Bhagavad Gita e rileggo le dispense sulle quali ho studiato. E mi rispecchio sempre in Arjuna quando, ancor prima che la battaglia di Kurukshetra iniziasse, si lascia prendere dal panico e dall’angoscia. In quel momento il più grande e valoroso Guerriero ha paura. È in crisi. Non sa cosa fare, è confuso e inizia a rinnegare tutto. E nei commenti dei sutra iniziali, Marco Ferrini scrive:” l’angoscia di Arjuna non è che la rappresentazione, in chiave drammatica, di quell’esperienza di impotenza e debolezza che costituisce l’eterno problema dell’umanità.

Ogni individuo arriva, prima o poi, ad un momento in cui non è in grado di affrontare da solo una situazione difficile, in cui si sente precipitato nel buio baratro della disperazione, un momento in cui sarebbe pronto a dare tutto ciò che possiede per un barlume di luce. Seppur doloroso, il buio dell’anima è però un passo essenziale nel cammino dello sviluppo individuale. Le crisi che scaturiscono da periodi di inquietudine personale e da momenti di forte disagio psichico possono diventare l’occasione “per fare una scelta che conduca alla crescita piuttosto che una scelta dettata dalla paura” (Kopp, 1975)”.

Con  lo yoga e tramite l’utilizzo delle campane tibetane ti aiuto a ritrovare il tuo equilibrio interiore.

Il richiamo del bosco

Il richiamo del bosco campane tibetane

La prima volta che vidi questo lembo di bosco fu qualche anno fa. I miei genitori portarono me e mia sorella a vedere una fetta di terreno, allora di proprietà di mio nonno paterno e dei suoi genitori prima di lui. Sentii subito il richiamo del bosco.

Per raggiungere il bosco si passa prima attraverso una distesa di prato completamente sotto al sole, per poi giungere ai primi alberi.  Sembrano gli enormi guardiani di un magico reame che hanno il compito di proteggere. E infatti, non appena si superano con umile riverenza “i guardiani”, un mondo parallelo si svela orgoglioso davanti agli occhi. L’abbondanza e la vita straripano da ogni foglia e da ogni tronco. Tra le rocce ricoperte di muschio sembra si nascondano ridendo delle minuscole fate e dei goffi gnomi. E il bosco sembra possa respirare e parlare, tanto che ogni volta che mi sdraio su questa terra magica, mi giro in continuazione perché sembra sempre che qualcuno mi stia parlando.

Lo scheletro di un vecchio capanno degli attrezzi appartenente ai miei bisnonni giace proprio al centro, così distrutto ma così fiero, testimone di altre vite, altri tempi, altri ritmi. Ed è proprio in questo bosco che riesco ad assaporare ancora più profondamente e vivamente lo yoga. Quell’unione di cui si parla, quella comunione gioiosa tra il corpo, la mente, lo spirito e l’ambiente circostante. Il richiamo del bosco risuona forte dentro di me.

E penso sempre a quanto lo stile di vita moderno sia innaturale e vuoto. Non riusciamo più a comunicare con la natura, non riusciamo più a sentire i racconti del vento, la voce della terra, il canto dell’acqua. Non onoriamo più la Luna e il Sole, che con la loro danza plasmano il mondo. E in questa terra che fa eco alla voce trasparente dei miei antenati, offro il suono della mia campana, onoro chi è venuto prima di me e onoro anche i loro sacrifici e i loro errori.

Così, mentre il canto della campana impregna ogni albero e ogni roccia, io sono yoga, sono Unione. Passato, presente e futuro si abbracciano, fondendosi l’uno nell’altro e per effimeri ma eterni secondi, riesco veramente ad assaporare l’immortalità.

 

Pranoterapia e riequilibrio

Pranoterapia e riequilibrio

Pranoterapia e riequilibrio psicofisico sono strettamente correlati. La pranoterapia è una terapia curativa antichissima, formata dalle parole PRANA che significa “soffio vitale” o “energia vitale” e dalla parola terapia. Praticata fin dall’antichità, la pranoterapia avviene con l’imposizione delle mani del pranoterapeuta sul corpo del paziente ad una distanza di pochi centimetri. Un altro metodo è quello di o apporre le mani sugli organi, chacras, seguendo i punti dei meridiani della Medicina tradizionale Cinese.

Benefici della pranoterapia
  • rilascia blocchi
  • aumenta l’energia vitale
  • ha un effetto armonizzante su tutta la persona
  • aumenta il benessere
  • stimola i poteri di auto-guarigione
Pranoterapia e riequilibrio dei chakra

Il corpo è composto da diversi centri di energia, i cosiddetti chakra. Se questi non sono in armonia, lo sentiamo sia fisicamente che mentalmente. Rabbia, tristezza, depressione, nessun progresso, nessun successo, problemi finanziari, problemi di peso, ecc. Con il bilanciamento si ristabilisce l’equilibrio tra i chakra con beneficio sul benessere della persona nella sua interezza. Gli impulsi negativi si trasformano, quelli positivi si rafforzano. Si torna nel “flusso”, cioè nel flusso della vita. Vi sentite semplicemente di nuovo bene e irradierete energia positiva.

“Illumina i tuoi lati in ombra in modo che la tua luce interiore possa brillare sempre di più”. Barbara Wieser

Se vuoi fare esperienza di questa straordinaria pratica, sarò felice di mostrarti tutti i suoi benefici.

L’energia della musica

Energia della musica campane tibetane

Un modo singolare di affrontare il malessere psicofisico, non convenzionale, è quello di utilizzare l’energia della musica. Essa può, infatti, fare in modo che il sistema nervoso e la psiche si rilassino, poiché la forza dei suoni puri fluisce là dove il corpo è bloccato. Come gli orchestrali che accordano i loro strumenti, così il fisico viene rimesso in sesto dal suono che, per il suo elevato potere vibrazionale, è in grado di riequilibrare i chakra, i centri di energia vitale.

La terapia sonora è basata sull’efficacia di suoni primordiali che erano già in uso nell’antica “arte di guarigione” indiana, più di 5000 anni fa. In eseguito, diversi studi scientifici legati alle neuroscienze hanno messo in luce quanto le vibrazioni sonore possano intervenire in maniera positiva su diversi disturbi: vari studiosi sostengono che le informazioni musicali, dal suono al ritmo e alla melodia, attivano i meccanismi propri del sistema neurovegetativo. E gli esperimenti hanno dimostrato che ascoltando determinate frequenze si raddoppia il battito del cuore e si aumenta la pressione sanguigna.

Ecco perché, oggi, la musicoterapia è ampiamente impiegata in medicina. Gli studi dimostrano che la miscela ricca di armoniche prodotta dalle campane abbia un effetto diretto sui chakra. Il dolce e profondo suono delle campane tibetane infonde un immediato stato di quiete e rilassamento.

Se vuoi fare esperienza di questa straordinaria pratica, sarò felice di mostrarti tutti i suoi benefici.

Sii come l’acqua

Gaia Repiccioli Yoga Insegnante

Sii come l’acqua – “Be water” – ci dice Victoria Erickson in una delle sue celebri frasi. Mi sento molto in sintonia con l’elemento acqua. L’acqua ci insegna a essere flessibili ma potenti. Come la pratica dello yoga, ci insegna ad essere aperti, selvaggi e sereni. Sono davvero tante le analogie che riesco a cogliere tra questa poesia e la pratica dello yoga. Una pratica che riesce a mettere in pace tutte le voci contrastanti che abbiamo nell’anima, consentendoci di recuperare la nostra unità, con noi stessi, con la Natura che ci circonda, con l’intero Universo.

Di seguito riporto per voi l’intero passo.

“Half of me is filled with bursting words and half of me is painfully shy. I crave solitude yet also crave people. I want to pour life and love into everything yet also nurture my self-care and go gently. I want to live within the rush of primal, intuitive decision, yet also wish to sit and contemplate. This is the messiness of life – that we all carry multitudes, so must sit with the shifts. We are complicated creatures, and ultimately, the balance comes from this understanding. Be water. Flowing, flexible and soft. Subtly powerful and open. Wild and serene. Able to accept all changes, yet still led by the pull of steady tides. It is enough.” – ― Victoria Erickson 

Metà di me è piena di parole esplosive e metà di me è dolorosamente timida. Desidero la solitudine, ma desidero anche le persone. Voglio riversare vita e amore in ogni cosa, ma anche nutrire la mia cura per me stesso e procedere dolcemente. Voglio vivere nell’immediatezza della decisione primordiale e intuitiva, ma desidero anche sedermi e contemplare. Questo è il disordine della vita: tutti noi portiamo moltitudini, quindi dobbiamo stare al passo con i cambiamenti. Siamo creature complicate e, in definitiva, l’equilibrio deriva da questa comprensione. Sii come acqua. Scorrevole, flessibile e morbida. Sottilmente potente e aperta. Selvaggia e serena. Capace di accettare tutti i cambiamenti, ma ancora guidata dalla spinta costante delle maree. Questo è tutto ciò che serve.” –  Vittoria Erickson

Sono Gaia Repiccioli, e da anni lavoro al fianco delle persone come insegnate di yoga e come guida spirituale.

Se desideri avermi al tuo fianco nel tuo percorso, sarò felice di accompagnarti. 

Surfare le emozioni con lo yoga

Surfare le emozioni con lo yoga

NON PUOI FERMARE LE ONDE, MA PUOI IMPARARE A CAVALCARLE
(Jon Kabat Zinn)

Quanto energie e tempo sprechiamo a cercare di fermare le onde anziché lavorare su noi stessi per imparare a domarle, con l’unico risultato di annaspare e rischiare di affogare? E se invece ci concentrassimo sull’imparare a cavalcarle? Forse quelle stesse onde diventerebbero il nostro parco giochi e invece di farci paura, creare ansia e il desiderio irrealizzabile di vederle scomparire. Saremmo sempre alla ricerca dell’onda ancora più grande da poter domare.

Nella vita non è mai troppo tardi per imparare a cavalcare le situazioni più difficili, magari utilizzandole come opportunità per diventare più forti e più coraggiosi. Ogni giorno ci offre molteplici possibilità per decidere se vogliamo iniziare a focalizzarci sull’unica cosa che abbiamo veramente il potere di fare: lavorare su noi stessi. E immancabilmente, quando finalmente abbiamo preso il coraggio di cavalcare le nostre onde, arriverà quella che ci travolge e magari ci fa venire per un secondo la voglia di smettere. L’unica cosa da fare in questi casi è rimontare sulla tavola e ripartire.

Surfare le emozioni con lo yoga

La pratica dello yoga ci insegna molto di questo concetto. Surfare le emozioni con lo yoga è un concetto che apprendiamo con la pratica.

Quando siamo sul tappetino siamo focalizzati sull’azione (la nostra pratica) o sui successi e fallimenti (un Asana complessa che riesce o non riesce)?

Riusciamo a mantenere una mente serena a prescindere dal risultato? 

Cosa significa imparare ad avere una mente equanime in ogni situazione? La prima cosa da imparare è che occorre fermare la mente che non è calma. Per poter raggiungere quello stato di concentrazione funzionale al raggiungimento del nostro obiettivo. Solo così avremo cavalcato l’onda. Non agiremo sulla situazione, ma sul nostro modo di affrontarla e “vincerla”.

Non sono un insegnante di surf, ma se vorrai affidarti a me per la pratica dello yoga sarò felice di guidarti.

 

 

 

 

Equilibrio tra Yin e Yang

Barbara Beltrami Yoga Teacher

Chi mi conosce sa bene che amo praticare yoga in modo molto intenso, cercando sempre di cavalcare il mio limite e magari di superarlo. Sono un’appassionata dei “fusion” tra yoga e workout.  Anche negli allenamenti di cardio e forza adoro inserire delle posizioni e sequenze tipiche del Vinyasa Flow, eseguite con un ritmo più veloce … e magari modificate con qualche salto o push up in più 😉

La verità è che mi godo ancora di più le mie pratiche intense da quando ho scoperto l’importanza di dare al mio corpo il tempo e lo spazio per recuperare, rigenerarsi e rilassarsi. In poche parole da quando ho imparato a bilanciare Yin e Yang (non solo nella pratica ma in tanti altri aspetti della mia vita).

Equilibrio tra yin e yang

Nello Yoga, come nella vita stiamo sempre cercando l’equilibrio tra lasciar andare e “tenere duro”.  Questo concetto è riconducibile a quello di equilibrio tra Yin e Yang. E’ importante riuscire a capire quando dobbiamo tenere duro in una situazione e quando invece è proprio il caso di lasciar andare, perché ahimè molte volte può succedere che lasciamo andare qualcosa per cui valeva la pena lottare e rimaniamo attaccati invece a cose che sarebbe molto molto meglio lasciare andare.

La pratica delle Asana

La pratica delle asana può aiutarci ad elaborare con il corpo dei concetti che poi diventano nostri. Saremo così in grado di applicare anche a molti altri ambiti della nostra vita. Quindi ecco un bel esercizio per te da fare durante i tuoi (o i “nostri” se pratichi insieme a me) flow.

Identifica quale parte del corpo in quella particolare asana sta facendo il lavoro “duro”;
Individua quale parte del corpo invece si deve rilassare;
 Mentre sei nella posizione chiediti effettivamente se stai applicando queste due azioni correttamente
Last but not Least… dopo qualche tempo cha applichi questa attenzione nelle tue asana prova ad osservare se sei più abile a lavorare con questi due aspetti anche in altri momenti della tua vita (ad esempio hai chiuso una relazione che non ti stava dando più nulla o sei diventata più costante nella pratica…)

Provare per credere 😉

Se vorrai praticare con me, sarò felice di essere la tua guida.

Mindfulness Counseling di Benedetta Balboni

Mindfulness Counseling di Benedetta Balboni
In che momento sei della tua vita?

Come sta il tuo corpo, il tuo cuore … come sono i tuoi pensieri?
Riesci a trovare uno spazio per te stesso/a o un modo per riequilibrarti?

Spesso ci occupiamo di tutti e noi andiamo in coda alla lista … Molte persone mi scrivono che hanno bisogno di uno spazio di ascolto e di crescita personale. Non è facile essere genitori, figli, dipendenti …i ruoli a volte li sentiamo stretti. Serve uno spazio gentile e amorevole in cui parlare, liberare e trovare soluzioni. In questa prospettiva può aiutarti un percorso di Mindfulness Counseling.

Cos’è il Mindfulness Counseling?

Per Mindfulness Counseling si intende un’attività volta a promuovere, partendo da sé stessi e dal momento presente, uno stato vitale migliore e più consapevole. E’ un appuntamento, il Mindfulness Counseling, in cui puoi scoprire un nuovo modo di relazionarti con le cose della vita e migliorare il tuo stato psico-fisico. Sono momenti rigeneranti di apertura in cui ritrovarsi e ricentrarsi.

A cosa serve?

Il Mindfulness Counseling risponde al bisogno di essere ascoltato con accoglienza, senza giudizi e critiche, di essere sostenuto nella ricerca consapevole della propria soluzione, e nella conoscenza di sé al fine di ri-attivare le proprie risorse; lavora specificamente sul riconoscimento e la delimitazione di una problematica e sulla sua trasformazione.

Come si svolge?

In presenza e Online. Attraverso dei colloqui, partendo dall’esplorazione di ciò che è ora, e sostenendo punti di forza, l’emergere delle proprie risorse e capacità di autodeterminazione.

Ti garantisco che tutto quello di cui abbiamo bisogno è già presente in noi, dobbiamo solo darci il permesso di vedere. Nel confronto insieme troveremo nuove strategie per affrontare il lavoro, le relazioni, l’amore, l’autostima, l’ansia…

Se senti che è arrivato il momento per te di prendere in mano la tua vita e ricominciare proprio da te, io sono qui per guidarti.

La mente giudicante

La mente giudicante Mindfulness

Imparare e vivere senza giudizio,  può davvero sconvolgere positivamente le nostre giornate e donarci una nuova prospettiva. È così facile giudicare il tuo corpo, la tua mente, le tue azioni e quelle degli altri… La mente non giudicante prende invece ogni pensiero, azione, situazione, parola, evento o qualunque cosa accada semplicemente per quello che è. Il giudizio avviene quando ci attacchiamo al risultato e quando abbiamo aspettative. Con il risultato che quando queste aspettative vengono disattese, ci rimaniamo male e inneschiamo una spirale di emozioni negative che ci portano alla sofferenza.

Anche nei confronti di chi ci sta vicino, molto spesso, adottiamo questo meccanismo di giudizio.

Quando vai nel bosco e guardi gli alberi, vedi tutti questi alberi diversi. E alcuni di loro sono piegati, e alcuni sono dritti, e alcuni sono sempreverdi, e alcuni sono qualunque cosa. E tu guardi l’albero e glielo permetti. Lo apprezzi. Capisci perché è così com’è. In un certo senso capisci che non ha ricevuto abbastanza luce e quindi è diventato così. E non ti fai prendere dalle emozioni. Semplicemente lo permetti. Apprezzi l’albero. Nel momento in cui ti avvicini agli umani, perdi tutto questo. E dici costantemente “Tu sei troppo questo, o io sono troppo questo”. Entra in gioco la mente giudicante. E così mi esercito a trasformare le persone in alberi. Il che significa apprezzarle così come sono. – Ram Dass, Sul giudizio di sé

♡ Utilizzando tecniche di meditazione e di mindfulness riusciamo a imparare a staccarci dall’aspettativa di un certo risultato. Possiamo lasciar andare molti pensieri nocivi e finalmente smettere di giudicare.

Sarò al tuo fianco se deciderai di intraprendere questo percorso.

Una poesia per raccontarti di me

Nicoletta Ingusci Yoga e Coach

Quando scegli un coach è importante anche l’aspetto che coinvolge i valori e l’empatia. Senza questi aspetti, l’insegnamento perde un po’ del suo valore perché solo dalla reciproca fiducia e accettazione possono nascere legami di tipo duraturo. Questa una poesia scritta da me, in cui provo a raccontami e ad aprirti il mio cuore, affinché tu possa comprendere se il mio modo di essere è allineato al tuo. 

Sono donna, sono madre di due forze della natura, sono moglie di un’anima meravigliosamente opposta ma che mi calza a pennello. Sono un cuore che pulsa sangue caldo della terra del sud. Sono un’anima che avverte le vibrazioni dell’intero universo.

Amo il sole, la sabbia e il mare. Amo gli sguardi complici, le risate fragorose, amo dormire mano nella mano.  Amo il calore, che scalda il corpo ma anche il cuore.  Amo la bellezza che incanta, la grazia che toglie il fiato.  Amo il silenzio irregolare della notte, la luce della luna sulla finestra.  Amo l’alba.

Sono un’amica, solenne sorella. Sono un’eterna studentessa, una dimostrante.

Sono un’istruttrice di yoga. Sono un coach. Sono la tua compagna di viaggio.

Sono silenziosa, estroversa e sempre controcorrente. Sono anti-convenzionale. Sono impegnata. Sono luna e sole. Sono vento sulla terra. Sono uomo e donna. Sono un’esploratrice dell’anima, del corpo e della mente, in continuo pellegrinaggio.

Sono quello che sono. Sono qui e ora. Sono vita. Sono immensamente grata.

♡ Sono qui per starti accanto, se mi vorrai come guida.