Dott.ssa Jessica Inserra, specialista in diete per il benessere intestinale. Perchè ho deciso di aiutare le persone a guarire dai propri disturbi intestinali? Vi racconto, brevemente, la mia storia.
Nel 2021 ho avuto una forte disbiosi che ha messo a dura prova il mio lavoro. E’ partito tutto da un dolore pelvico, e dopo varie visite con ginecologi mi hanno detto che avevo “dispareunia”, con un grave gonfiore addominale. Ad agosto ho iniziato ad avvertire dispepsia, nausea e cattiva digestione dopo i pasti. Dopo una piccola cura data dalla ginecologa con dei fermenti, inizio ad avere anche problemi con la pancia. Dolori fortissimi durante l’evacuazione che molte spesso era incompleta, alvo alterno con diarrea e stipsi, inappetenza e debolezza. Ovviamente il mio umore ne ha risentito tantissimo. Non ho aspettato nemmeno un giorno e ho contattato il primo gastroenterologo della mia città e mi sono fatta visitare. Mi ha dato le analisi da fare e una cura da iniziare. Il giorno stesso avevo già fatto tutte le analisi e aspettavamo solo il risultato. Avevo perso molto peso ed ero molto motivata a stare meglio. L’emocromo era buono ma c’era presenza di sangue nelle feci e calprotectina alta. Parassitologico negativo, analisi dei miceti negativo. Helicobacter pylori negativo. Faccio la cura proposta e mi sento meglio. Ma dopo diversi controlli per capire perchè non guarivo il gastroenterologo mi rimanda sempre indietro con la stessa cura dicendo “in primaverà andrà meglio”. Non mi sono arresa e ho visitato diversi medici e gastroenterologi, fatto indagini invasive, ma non riuscivo a capire da dove venisse il mio problema. Successivamente ho scoperto che, escluse le patologie organiche, possono essere presenti delle patologie “funzionali”. Vedevo che solo con un protocollo dietetico “base” ed i farmaci dati dal gastroenterologo non riuscivano a farmi stare meglio.
Da quel momento mi sono interessata del campo della nutrizione intestinale, ed ho iniziato a studiare su me stessa come poter guarire attraverso l’alimentazione, l’integrazione specifica funzionale ed un nuovo approccio al mio stile di vita. Il cambiamento e la scoperta di un piano alimentare adatto ad affrontare questo disturbo era ancora più difficile dato che la mia era un’alimentazione vegetariana da oltre 8 anni. Questo mi ha messa fortemente in discussione e per la mia salute ho ricominciato, dopo qualche mese, a reintrodurre proteine animali nella mia dieta. Non è stato un percorso facile, ma non ho mai perso la fiducia e la determinazione, nonostante avessi dei momenti di duro abbattimento. Dovevo continuamente escludere cibi, stare attenta quando mangiavo fuori, rinunciare a molte cose perchè non avevo le forze. Ma piano piano sentivo che era la strada giusta per me e anche se all’inizio ero scoraggiata, vedevo che con il mio impegno riuscivo a stare meglio. Dopo un anno, dopo aver sperimentato e trovato la giusta strada per me, posso dire di essere guarita. Questo non vuol dire che ho ripreso le abitudini di una volta, ma continuo a seguire un’alimentazione attenta e concentrata sul benessere intestinale. Sono riuscita a reintrodurre molti alimenti e mi posso concedere dei pasti fuori con tranquillità.
Non solo. Attraverso il riscontro e il monitoraggio di alcune analisi specifiche ho migliorato il mio stato di salute generale, mi sento più energica, più focalizzata e ho trovato giovamento soprattutto per il mio benessere psicologico. Le nuove conoscenze acquisite mi hanno permesso di prendermi cura in maniera continua della mia salute, perchè consapevole di avere un “intestino irritabile” che ha bisogno di cure ed attenzioni costanti. Questa esperienza però mi ha permesso di aiutare tantissimi pazienti con problematiche intestinali e creare un metodo che mi permette di far stare meglio, con il tempo, tante persone. Per questo motivo ho deciso di dedicare interamente la mia professione come nutrizionista a persone che soffrono da tanto tempo di problemi intestinali. Ogni giorno mi formo e studio come poter agevolare il percorso, già abbastanza complicato e lungo, dei miei pazienti.
Ho realizzato materiali di supporto, ricettari, FAQ, spiegazioni e piccoli libricini che possono essere di aiuto a tutti coloro che si approcciano a questo mondo per la prima volta. Il mio lavoro è una passione che mi fa sperimentare sempre cose nuove e sono contenta di poterle condividere con chi mi segue. Proprio perchè ho affrontato questo percorso, baso il mio lavoro sull’ascolto attivo del paziente che mi permette di entrare in empatia con le sue difficoltà e dargli la giusta motivazione per iniziare a prendersi cura di sè.
I passaggi ufficiali per diventare un nutrizionista includono: Laurea triennale Tirocinio accreditato Laurea Magistrale Superamento dell’esame nazionale Formazione continua richiesta In particolare la mia formazione include: –Laurea triennale in Biotecnologie -Laurea Magistrale in Scienze degli Alimenti e della Nutrizione Umana conseguita con il massimo dei voti -Iscrizione all’ordine dei Biologi – numero d’ordine: AA_087730. Sono inoltre insegnante di Anukalana Yoga certificato Samadhi 200 ore. Insegnante di sostegno plurispecializzata. Corsi di formazione continua.. -Corso di alta formazione in nutrizione clinica e funzionale – Gastroenterologia ed Epatologia -Corso di aggiornamento e perfezionamento “Il Microbiota: alimentazione ed integrazione per il benessere intestinale” -“Professione Nutrizionista – Migliorare le competenze relazionali” -Il Metodo Apollo: applicazione della Medicina Funzionale a Psoriasi e Dermatite Atopica -Seminario “Allergia al Nichel” -Seminario “Dispepsia funzionale, refusso gastroesofageo e asse microbiota-intestino-cervello” -“Disordini gastrointestinali funzionali: dalla dietoterapia alla toterapia per un approccio integrato” Sono inoltre un’insegnante di Anukalana Yoga, certificata 200 h a Firenze.
Attraverso studi e approfondimenti arricchisco le mie conoscenze riguardo il mondo del benessere intestinale. Quando un professionista si concentra su un solo argomento è in grado, nel tempo, di arricchire il proprio “database personale” e condividerlo con le persone che ne hanno bisogno. Per fare questo è necessaria una continua formazione che prevede un’apertura mentale tale da poter comprendere i nuovi avanzamenti della scienza. Molte volte mi discosto dalle solite “linee guida” poiché nella letteratura scientifica ormai si è andati avanti ben oltre. Il metodo ha una base solida ma è cucito su misura per ogni paziente: non mi piace l’approccio direttivo, anche se sono molto chiara su quello che bisogna fare per fare pace con il proprio intestino. Però cerco di ascoltare molto le abitudini della persona che ho davanti per rendere il tutto più semplice e compatibile possibile, nonostante sia comunque difficile! Ho bisogno di poter sapere che dall’altra parte ci sia una forte motivazione e voglia di stare bene! Altrimenti.. Non potrei essere la nutrizionista giusta per voi. “Il compito del medico è quello di intrattenere il paziente mentre la natura fa il suo corso” Voltaire. Per questo, prima di prenotare una visita o richiedere informazioni, il paziente ha bisogno di capire se sono la professionista adatta per lui.
IL METODO della Nutrizione Intestinale in 4 punti fondamentali: 1. Ascolto – Principi di Medicina Narrativa 2. Alimentazione – Nutrizione Intestinale 3. Integrazione Specifica Funzionale 4. Stile di vita – Attività Fisica e Mindset
1. Ascolto – Principi di Medicina Narrativa. Il primo punto fondamentale del mio metodo è basato sull’ascolto del paziente. “Attraverso le parole e le immagini, i pazienti possono comprendere meglio la propria condizione e i medici possono prendersi cura con più efficacia di molti aspetti della malattia.” Ogni paziente ha una storia che va ben oltre i sintomi che vengono riferiti al professionista nel corso della visita in studio. Proprio attraverso la narrazione della sua storia, il racconto del suo vissuto, si possono trovare le parole per esprimere un disagio. Quello che chiedo a molti miei pazienti è di raccontarmi la loro storia, il proprio disagio. Anche attraverso questa relazione si inizia a stare meglio. Questo perché ci sentiamo capiti e l’ascolto ci da una sensazione di sicurezza. E’ imprescindibile in un rapporto medico – paziente. Attraverso il racconto e l’ascolto empatico inizia la prima relazione di cura. Senza questo, mi sembra impossibile poter aiutare i miei pazienti.
2. Alimentazione – Nutrizione Intestinale Successivamente, a seconda della sintomatologia del paziente verrà stilato un piano alimentare su misura. Possono essere utilizzate diverse strategie alimentari volte al raggiungimento dell’equilibrio del microbiota come: Dieta Intestinale (il mio metodo) Ma anche molte preziose diete che ho approfondito nel corso dei miei studi come: Dieta Paleo, Dieta Low Fodmap, Dieta dei Carboidrati Specifici (SCD), Protocollo Autoimmune, Dieta GAPS, Dieta Chetogenica Low Fodmap, Dieta Carnivore, Wash out, Dieta Low Carb, Digiuno intermittente orizzontale o verticale, Metodo Apollo, Dieta Low Nichel Ciclizzata Dieta a basso contenuto di Istamina. In generale, il mio approccio iniziale, a meno che non ci siano delle indicazioni che mi indirizzano fortemente ad un’altra strategia dietetica, è composto dalla Dieta Intestinale, la base del mio protocollo. E’ una dieta introduttiva e di preparazione che mi permette di capire come l’intestino reagisce ai vari alimenti nella dieta. Dopo aver osservato al controllo la sintomatologia e la risposta del paziente, si prosegue con il protocollo o si cambia metodo. Molto spesso riscontro risultati positivi anche solo con la Dieta Intestinale, e non sempre ho necessità di cambiare piano.
3. Integrazione Specifica Funzionale. E’ molto importante associare integratori specifici di supporto alla dieta. L’alimentazione sarà sempre accompagnata da un’integrazione specifica a seconda del disturbo intestinale (disbiosi, SIBO, candidiasi, dispepsia, diarree o stipsi croniche, malattie autoimmuni, malattie croniche intestinali, reflusso, gastrite, istaminosi, allergia al nichel..) La sola alimentazione infatti non può portare alla risoluzione di problematiche cronicizzate nel tempo. E’ molto importante che il paziente capisca che l’Integrazione Specifica Funzionale è necessaria nel processo di cura e non può essere dimenticata, saltata o seguita senza costanza. Anche l’integrazione è importante tanto quanto la dieta, se non essenziale.
4. Stile di vita – Attività fisica e Mindset Come ultimo punto, ma non meno importante, bisogna affrontare insieme al paziente il cambio radicale del proprio stile di vita. Perchè è l’ultimo punto? Perché è vero che bisogna modificare le proprie abitudini e cambiare il proprio atteggiamento mentale per ottenere dei risultati, ma mi sembra molto forzato proporre questo cambiamento come primo step del mio metodo. Molto spesso il paziente ha bisogno di essere ascoltato ed ha bisogno di sapere che potrà avere abbastanza supporto da iniziare il vero cambiamento dentro di sé. Quindi, una volta iniziata ascoltate le sue necessità, iniziata una dieta con le opportune integrazioni ed il paziente starà meglio, verrà spontaneo migliorare il proprio stile di vita per consolidare i risultati ottenuti. In cosa consiste questo cambiamento? – Attività fisica – Mindset – Esposizione al sole – Cura del sonno – Respirazione e tecniche di rilassamento – Attività ricreative – Contatto con la natura – Grouding – Eliminazione delle tossine -Biohaking Durante tutto il percorso il paziente verrà guidato su tutte queste tematiche, in modo da poter approfondire step by step e renderle parte del proprio stile di vita. Non si può guarire se non ci si assume la responsabilità delle proprie abitudini e della propria salute.
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