Hai mai provato un forte desiderio di mangiare un certo alimento che non riesci a controllare? Possiamo provare un forte desiderio anche quando non abbiamo fame, ma poiché lo vogliamo, reagiamo mangiando troppo velocemente e senza pensare.
Questo accade per il processo di apprendimento della ricompensa del nostro cervello: ad esempio ci sentiamo male (trigger) e poi mangiamo cioccolato (comportamento). Questa esperienza ci dà piacere e poi ci sentiamo bene (ricompensa). In questo modo, il nostro cervello ha imparato che cioccolato = piacere, quindi quando vogliamo sentirci bene abbiamo voglia di quel cibo.
Da una prospettiva superficiale, abbiamo bisogno di quel cibo, ma da una più profonda, C’È SEMPRE UN BISOGNO INSODDISFATTO E NASCOSTO SOTTO QUEL DESIDERIO, come libertà, amore, cura di sè, ecc.
Inoltre questo meccanismo spesso è seguito da sensi di colpa e frustrazione, che ci faranno sentir male di nuovo. Di conseguenza ripeteremo questo schema di “malessere” -> ricompensa -> senso di colpa -> e così via in un loop continuo .
Con il mindful eating si lavora sui craving da più fronti: sia nel riconoscere i reali bisogni, sia sulla gestione del craving, sia sui sensi di colpa.
Nella mindfulness si usa molto la metafora delle onde e del surf .
Gli stimoli (trigger) e il craving possono essere visti come onde con un inizio, un picco di intensità e una caduta naturale. La mindfulness ci insegna come diventare un surfista che “cavalca” le onde invece di esserne travolto.